
Domenica 9 luglio 2023, al termine dell’Angelus in Piazza San Pietro, papa Francesco ha annunciato la creazione di nuovi cardinali e ha indicato come data della celebrazione del Concistoro il prossimo 30 settembre, poco prima dell’apertura dell’attesa Assemblea sinodale. È una data molto opportuna, dato che diversi dei nuovi cardinali parteciperanno al Sinodo e che l’imminenza del Sinodo stesso favorirà la partecipazione di altri cardinali e vescovi in arrivo per tale occasione. Quindi, un momento alto e significativo di comunione ecclesiale intorno al Papa e di rinnovata e continua edificazione del «Collegio» dei cardinali per l’aiuto al Pontefice e per il servizio della Chiesa universale.
Pienezza e varietà del Collegio cardinalizio
È il nono Concistoro di questi ormai oltre 10 anni di pontificato di Francesco. Ve ne è stato uno ogni anno, tranne nel 2021, verosimilmente a motivo della pandemia. I nuovi cardinali annunciati sono 21, lo stesso numero dello scorso anno e il più alto di questo pontificato, con ben 18 cardinali «elettori» (cioè sotto gli 80 anni) e tre «non elettori». Il Collegio cardinalizio nel suo insieme viene così non solo reintegrato per le lacune createsi a motivo dell’età e temporaneamente ringiovanito con un consistente gruppo di sessantenni e cinquantenni, ma accresciuto di numero, nel senso che al momento del Concistoro conterà prevedibilmente 137 elettori (su un totale di oltre 230 cardinali). La cifra di 120, indicata come appropriata da san Paolo VI, è quindi sensibilmente superata, come del resto era avvenuto varie volte ai tempi di san Giovanni Paolo II, che aveva raggiunto un massimo di oltre 140 elettori. Il Collegio si presenta quindi oggi in certo senso «pieno», con ben più di due terzi degli elettori (99) creati cardinali da papa Francesco. Solo 39 hanno ricevuto la porpora nei due pontificati precedenti. È responsabilità del Papa che con il passare del tempo il Collegio non si restringa e non si indebolisca, ma sia sempre in grado di esercitare le sue funzioni, compresa quella dell’elezione del Pontefice.
Dal punto di vista della nazionalità dei cardinali, e quindi sommariamente anche della loro distribuzione geografica, la varietà complessiva non si modifica più sensibilmente, avendo già raggiunto da tempo un livello altissimo, con circa 90 Paesi rappresentati. L’unica novità questa volta è il Sud Sudan, Paese che esiste da pochi anni; il nuovo cardinale malese è oggi l’unico del suo Paese, ma ve ne era già stato un altro in passato. Anche per
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