L’articolo ricorda Gustav Mahler (1860-1911) a 150 anni dalla nascita e nel primo centenario della morte e ne illustra l’importanza nel passaggio tra la cultura dell’Ottocento e quella del Novecento, tra il romanticismo e il primo espressionismo, che coinvolgerà tutte le arti. Con le sinfonie e i suoi cicli di Lieder, Mahler riesce a interessare oggi un pubblico di ogni parte del globo e contribuisce a quel linguaggio comune dell’umanità, che è aspirazione tipica dei nostri giorni. Aperto al sacro, e nello stesso tempo restio a riconoscersi completamente in un’unica confessione religiosa, Mahler sembra prevenire il contemporaneo che si guarda attorno a 360°, ma che rischia di perdersi lungo il cammino.
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IL MONDO DI GUSTAV MAHLER. Tra meraviglia e disinganno
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