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Ricorre il cinquantenario della nascita di Amnesty International (AI), contenuta in un articolo di Peter Benenon sul londinese The Observer del 28 maggio 1961 in favore dei prigionieri politici. La proposta suscita un vasto movimento internazionale in difesa dei diritti umani, nella forma dell’«adozione» dei «prigionieri di coscienza».
Lo statuto di Amnesty conosce successive riforme: Nelson Mandela, prima escluso per l’uso della violenza nella lotta contro l’apartheid, e poi «adottato» come titolare di diritti umani irrinunciabili; seguono le campagne contro la tortura, in favore dei desaparecidos in Cile, contro l’«impunità dei crimini politici, per la prevenzione invece del ricorso alla forza negli interventi umanitari, per i diritti delle donne.
In questi 50 anni Amnesty ha offerto un importante contributo alla formazione di una cultura dei diritti umani.