La tesi sostenuta in questo articolo è che non esiste un solo metodo per lo studio del diritto, ma tanti quanti sono le nostre concezioni di esso. In ogni caso, questo non potrà mai soltanto limitarsi alla parafrasi del testo normativo, ma dovrà essere riferito al contesto vitale o situazione concreta da normare. Il discorso tenuto da papa Benedetto XVI alla Rota Romana l’anno scorso fornisce spunti utilissimi per affrontare tale questione. Le leggi e la vita sono fuse in un unico risultato che non è l’esperienza empirica dei singoli casi concreti, ma l’esperienza filtrata attraverso le leggi: esse raccolgono qualcosa e lasciano passare altro. L’Autore è professore di Filosofia del diritto alla Pontificia Università Gregoriana di Roma.
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IL METODO NEL DIRITTO

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