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Nei quattro anni successivi alla «Rivoluzione dei Gelsomini» la Tunisia ha organizzato con successo varie elezioni, che hanno creato le istituzioni necessarie per una vita democratica. Dopo le elezioni legislative dell’ottobre 2014, quelle presidenziali hanno designato Béji Caïd Essebsi come presidente della Repubblica. Termina così un lungo periodo di tensioni, di agitazioni e di difficoltà, che ha fatto seguito alla rivoluzione che ha mandato via dal potere il presidente Ben Ali. Occorre sottolineare lo straordinario cammino verso la democrazia in un Paese di cultura musulmana, con un Stato laico, o «civile», come preferiscono chiamarlo i tunisini, quando tanti altri Paesi della «Primavera araba» hanno sperimentato disgregazioni, derive estreme o guerre civili. È importante che l’Europa continui a dare e accresca il suo aiuto a una giovane democrazia in costruzione.