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Giorgio Napolitano, che si è dimesso il 14 gennaio 2015, è stato il primo Presidente eletto per due mandati nella storia della Repubblica italiana. I suoi biografi lo hanno definito garante e arbitro, ma anche notaio e interventista, fino a soprannominarlo «l’ultimo comunista» e «Re Giorgio». L’articolo ripercorre sia le tappe più importanti dei suoi nove anni di presidenza sia il nuovo ruolo che assume il presidente nel contesto costituzionale italiano. Napolitano lascia in eredità il suo impegno europeistico, che ha trasformato il Quirinale in una istituzione europea, e le riforme costituzionali, su cui invece è stato ignorato. I suoi scritti rivelano una «laicità inclusiva» e una ricerca profonda attraverso «le ragioni del dubbio che prevalgono su quelle della certezza».