Il Pontificio Collegio Russicum di Roma era sorto per la formazione di missionari cattolici per la Russia, durante il regime sovietico. Nella seconda metà del sec. XX, per l’impulso ecumenico del Concilio Vaticano II e per opera del rettore p. P. Mailleux, il Collegio si è aperto all’ortodossia russa, accogliendo anche studenti russi ortodossi. L’articolo riferisce in particolare su una conferenza tenuta nel 1970 dal p. Mailleux, il quale riconosceva che l’insegnamento della Chiesa russa in materia di fede e di morale era rimasto intatto, e auspicava più amichevoli rapporti con la Chiesa cattolica, in attesa di tempi migliori. Infatti la condizione della Chiesa ortodossa russa durante il periodo sovietico si può paragonare a quella dell’uomo che, assalito dai ladri, giace sulla strada in attesa del buon samaritano.
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I RAPPORTI TRA CATTOLICI E ORTODOSSI RUSSI NELL’IMPEGNO DEL GESUITA PAUL MAILLEUX

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