L’attuale crisi finanziaria rivela la debolezza delle basi su cui è stato istituito l’euro, per la mancata armonizzazione delle diverse economie. Un ritorno alle monete nazionali è impensabile: è dunque necessario costruire i fondamenti che mancano alla moneta comune, sostenendo i princìpi di solidarietà e di sussidiarietà. La democrazia si è trasformata, i cittadini preferiscono le consultazioni dirette. Ecco un altro probabile frutto dell’individualismo e del liberalismo dominante. Occorre anche recuperare il consenso dell’opinione pubblica, che teme la perdita di sovranità e vuole intervenire direttamente nelle decisioni. L’Autore è direttore della rivista Études di Parigi.