«“In fondo al cuore degli uomini c’è il desiderio di avere qualcuno accanto per tutta la vita, qualcuno che non li tradisca, che non li abbandoni, fosse pure un cane rognoso. Quell’uomo si trasformò in un cane rognoso per amore degli uomini”. Il samurai ripeté tra sé e sé queste parole»[1].
«Spezzando le fascine, il samurai pensava: “Ho varcato due oceani e sono andato fino in Spagna per conoscere un re. Ma non l’ho conosciuto. Ho conosciuto soltanto quell’uomo inchiodato a una croce”»[2].
«Senza dubbio i suoi confratelli avrebbero condannato il suo atto come un sacrilegio: ma anche se stava tradendo loro, non stava tradendo il Signore. Adesso lo amava in modo diverso da prima. Tutto quello che era accaduto fino a quel momento era stato necessario per portarlo a questo amore. “Persino ora sono l’ultimo prete in questa terra. Ma Nostro Signore non ha taciuto. Anche se avesse taciuto, la mia vita fino a questo giorno avrebbe parlato di lui”»[3].
Vita di Endō
Endō Shūsaku[4] nasce a Tokyo nel 1923. A tre anni si trasferisce con la famiglia a Dairen, nella Manciuria cinese, all’epoca sotto il controllo giapponese. Nel 1933 torna in Giappone con la madre, dopo la fine burrascosa del matrimonio dei genitori, e va a vivere a Kobe, a casa di una zia. Nel 1934, a 11 anni, riceve il battesimo cattolico con il nome di Paolo, su spinta della madre, che nella fede cattolica ha trovato pace dopo il divorzio. Nel 1943 inizia gli studi universitari a Tokyo, presso la Keio University, ma li deve interrompere, perché il Paese è in guerra e lui viene mandato a lavorare in una fabbrica di munizioni.
Ripresa l’università, sceglie di entrare nel dipartimento di letteratura francese e nel 1948 si laurea. Nel 1950 è tra i primi studenti giapponesi a ricevere una borsa di studio per andare a studiare in Francia[5]. Si reca a Lione e poi a Parigi per approfondire gli autori cattolici francesi. In questo periodo, gravi problemi di salute lo affliggono, tanto da costringerlo, nel febbraio del 1953, al ritorno in patria, dove prosegue la sua ospedalizzazione.
Autore prolifico, che spazia tra narrativa e saggistica, Endō pubblica i primi racconti Shiroi hito (White man) e Kiiroi hito (Yellow man), per il primo dei quali riceve il prestigioso Premio Akutagawa[6]. Nel 1959 torna in Francia, ma ha una ricaduta di pleurite
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