Pochi sono i momenti della storia polacca degli ultimi decenni che hanno visto emergere uno spirito unitario, poi trasformatosi in un sentimento collettivo di solidarietà. Questo è avvenuto in occasione del conclave del 16 ottobre 1978, quando fu eletto Giovanni Paolo II; nell’estate 1980, quando fu fondato il movimento Solidarność; in occasione dei viaggi apostolici di Giovanni Paolo II in Polonia, dal 1979 al 2002; con la svolta politica del 1989; e, infine, dopo la morte del Papa polacco il 2 aprile 2005, nella Messa funebre dell’8 aprile. In occasione del breve periodo di lutto collettivo per la tragica morte del presidente Lech Kaczyński e di tutti coloro che lo accompagnavano nel viaggio di Stato, quando ci fu la catastrofe aerea del 10 aprile 2010 vicino a Smolensk, il sentimento di unità ha presto lasciato il posto a una frustrante stagione di scontro tra gli oppositori politici. Lo specchio che riflette le anime polacche sembra essersi, alla fine, infranto.
È quindi significativo che il presidente polacco Andrzej Duda, nei suoi discorsi poco prima delle votazioni di domenica 15 ottobre 2023 e della prima riunione parlamentare del 13 novembre, abbia invocato l’unità nazionale. Il medesimo invito è stato rinnovato, lo stesso giorno,
Contenuto riservato agli abbonati
Vuoi continuare a leggere questo contenuto?
Clicca quioppure
Acquista il quadernoAbbonati
Per leggere questo contenuto devi essere abbonato a La Civiltà Cattolica. Scegli subito tra i nostri abbonamenti quello che fa al caso tuo.
Scegli l'abbonamento