Il decadimento nel mondo cattolico della consuetudine della preghiera mentale è messo in relazione con gli effetti meno nobili della cultura dominante perfino negli ambienti ecclesiastici. Soltanto l’uomo che nel silenzio riconosce come valore ciò che non si vede e che Dio ha rivelato in Cristo può stimare e praticare la preghiera mentale. La cultura relativista invece genera, con la perdita del senso, l’incapacità di elevarsi a un fine di ordine superiore, a una concezione alta della vita che sia fonte di senso. L’epoca della frantumazione dei valori ostacola la preghiera mentale nella misura in cui impedisce la maturazione e lo sviluppo dei suoi presupposti. Diceva Simone Weil: «La parola di Dio è silenzio e Cristo è il silenzio di Dio».
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É PASSATA DI MODA LA PREGHIERA MENTALE?

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