Il Kosovo, provincia della Repubblica di Serbia e Montenegro, con popolazione in maggioranza di etnia albanese, sin dalla fine del regime del maresciallo Tito (1980) aspira all’indipendenza. Dopo la dissoluzione della Federazione Iugoslava (1992), gravi violenze scoppiarono in Bosnia ed Erzegovina tra le etnie serba, croata e musulmana, che si conclusero con gli accordi di Dayton (1996). Riemerse allora il movimento indipendentista del Kosovo, guidato da I. Rugova, con il suo braccio armato, l’UCK. Contro la dura reazione di Belgrado intervenne militarmente la NATO (1999), che stabilì nella regione una forza di interposizione (KFOR). Nel marzo scorso un improvviso scoppio di violenze tra le etnie albanese e serba ha provocato morti e distruzioni e ha reso sempre più urgente una soluzione definitiva per la regione.
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DI NUOVO VIOLENZA IN KOSOVO

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