Se il principale carisma di p. Annibale fu la preghiera per ottenere tanti e buoni operai nella vigna del Signore — un sogno diventato segno per tutta la Chiesa, specialmente quando Paolo VI istituì la «Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni» (1964) —, ciò non deve far sottovalutare quanto egli fece sia per aiutare gli indigenti, nella bolgia del quartiere Avignone a Messina; sia con gli «orfanotrofi antoniani»; sia nel riformare l’antica pietà popolare del Sud. L’articolo presenta le varie tappe di questa epopea, con relative difficoltà e opposizioni, mostrando l’originalità di questo singolare «circuito»: rogate-carità apostolica-diaconia sociale. Ben lo capirono i poveri che egli sapeva essere «non amati, male amati, mai amati», e che perciò amava in modo speciale.
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ANNIBALE MARIA DI FRANCIA. Apostolo della preghiera per le vocazioni e «padre» degli orfani

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