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Nell’attuale scenario globale, la questione demografica rappresenta uno snodo centrale nella trattazione delle diverse problematicità e criticità che lo caratterizzano: dalle misure politiche per sostenere e migliorare il tasso di fecondità nei Paesi con le economie più rilevanti alla gestione dei flussi migratori; dai conflitti etnici agli aspetti di sostenibilità ambientale ed economica nell’utilizzo delle risorse del Pianeta.
Ce lo ricorda questo libro, scritto da uno dei più importanti cultori della disciplina demografica, a livello nazionale e internazionale, Massimo Livi Bacci, professore emerito dell’Università di Firenze.
Superando l’ottica tradizionale di trattazione dello sviluppo demografico, in cui si contrappongono i due elementi di eros e thanatos, l’A. punta la sua attenzione sul logos, quale elemento attualmente determinante nel controllo dell’istinto produttivo. La sua analisi si articola attraverso l’illustrazione dei tre fattori di incertezza, legati alla dinamica del tasso di fecondità – il quanto, il quando e il quanto a lungo – e delle tre principali forze che entrano in campo nella sua dinamica evolutiva. Viene così posto l’accento sia sulle disuguaglianze, sia sui divari tra i diversi Paesi, quanto ad aspetti economici e di benessere, nonché sulle azioni di contrasto alla mobilità internazionale.
Si tratta di forze che giocano un ruolo significativo – positivo o negativo – sull’aspetto demografico, senza certamente dimenticare e trascurare gli effetti sortiti dai conflitti migratori e dall’impatto del cambiamento climatico in atto.
Con uno stile semplice e chiaro, che rende la lettura particolarmente godibile, i diversi capitoli delineano un percorso intellettuale finalizzato all’individuazione e alla comprensione delle complessità che ruotano attorno al tema della demografia. È una rassegna di temi, ben illustrata e documentata con il supporto di una metodologia appropriata e solida, che cattura l’interesse del lettore, avvalendosi anche dell’indiscutibile fascino che promana dalle esemplificazioni di eventi storici, noti e meno noti, addotte dall’A.
Ma ciò che rende realmente originale questa opera è l’introduzione di un approccio innovativo: per l’appunto, quello della geodemografia, utilizzato come nuovo punto di osservazione, con lo scopo di chiarire «le connessioni tra le dinamiche delle popolazioni, le azioni dei vari attori geopolitici, le relazioni tra Stati, i conflitti di potere». Una chiave di lettura, che si rivela risolutiva nell’interpretazione e nella migliore comprensione dei «temi caldi», analizzati finora con ottiche tradizionali, spesso di parte, quando non frammentarie e incomplete, quali: i confini, le etnie, le migrazioni, l’impatto del fattore religioso e dei cambiamenti climatici.
In definitiva, con un simile approccio l’A. offre al lettore un nuovo sentiero di analisi, utile per approfondire in modo inedito, in chiave di dinamica demografica, l’evolversi delle relazioni tra i Paesi. Un sentiero certamente affascinante, per provare a rispondere con maggiore cognizione di causa al basilare quesito, che coinvolge ognuno di noi, consapevolmente o inconsapevolmente, sul «dove stiamo andando».