Nel settore dell’economia e della finanza, va condiviso il giudizio espresso dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, il quale nel suo intervento (5 settembre) svolto in videoconferenza con Cernobbio, ove si teneva l’annuale Workshop Ambrosetti, ha ribadito che la «“crisi non è terminata” e comunque è destinata a provocare serie conseguenze sul mercato del lavoro nei prossimi mesi». E inoltre ha aggiunto: «Ci si deve augurare che nel prossimo G20 le voci europee risultino univoche. Univoche anche sulle questioni di riforma del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Mondiale. Una nuova governance globale, capace di guidare la ripresa economica mondiale su basi sostenibili, lungo linee diverse da quelle del passato, non può scaturire da un succedersi, a scadenze sempre più ravvicinate, di vertici di capi di Stato e di governo in diverse formazioni, ma può poggiare soltanto su istituzioni internazionali più rappresentative e più efficaci». Secondo il parere della maggioranza degli osservatori, il prossimo autunno — e forse anche parte dell’inverno — sarà «difficile» soprattutto a motivo del probabile aumento della disoccupazione, con le relative ricadute sulle famiglie e sulle imprese.
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VERSO UN AUTUNNO DIFFICILE
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