L’improvvisa «accelerazione» interventista da parte degli Stati Uniti contro l’Iraq sarebbe dettata anche dalla prospettiva di poter controllare il petrolio iracheno. L’editoriale informa sulla evoluzione della situazione e soprattutto sulle nuove teorie strategiche elaborate dagli analisti statunitensi, che hanno condotto all’idea di un nuovo ordine mondiale fondato sulla sicurezza globale garantita dall’unica superpotenza: gli Stati Uniti. Dopo aver criticato la teoria della «guerra preventiva», si auspica un maggior ricorso all’intelligence e al controllo dei flussi finanziari contro il terrorismo, prima di giungere a operazioni di polizia internazionale, nelle quali va attentamente valutato il prezzo che verrebbe a pagare la popolazione civile.
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UN’ALTRA GUERRA CONTRO L’IRAQ?

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