|
Il contesto dell’articolo. Dal 31 maggio al 2 giugno ha avuto luogo il trentesimo viaggio apostolico di papa Francesco. La Romania si è rivelata un mosaico di ricche differenze – religiose, culturali e linguistiche –, chiamate a trovare l’armonia tra loro. La Romania è terra di antica evangelizzazione. Dopo la caduta del regime comunista nel 1989, la ritrovata libertà ha permesso alla Chiesa cattolica di riprendere le sue attività pastorali, caritative ed educative, così come di riaprire i seminari.
Perché l’articolo è importante?
L’articolo offre un resoconto dei fondamentali incontri con la Chiesa ortodossa e con le comunità cattoliche sia di rito latino sia di rito bizantino, come pure quelli con le autorità civili del Paese. Importante l’incontro con la comunità rom. In quell’occasione il Papa ha parlato del «peso delle discriminazioni, delle segregazioni e dei maltrattamenti subiti dalle vostre comunità. La storia ci dice che anche i cristiani, anche i cattolici non sono estranei a tanto male. Vorrei chiedere perdono per questo».
Nel corso della visita sono emersi in particolare questi temi:
- La chiamata a una reazione dei cristiani tutti a «un senso dilagante di paura che, spesso fomentato ad arte, porta ad atteggiamenti di chiusura e di odio».
- Il futuro come una realtà da «tessere insieme», da «imbastire» in modo artigianale. In particolare, le parole di Francesco hanno ribadito l’importanza della fratellanza.
- Il tema del popolo e dello sviluppo dell’«anima del popolo». «Perché – ha detto il Papa – i popoli hanno un’anima, hanno un modo di capire la realtà, di vivere la realtà. Tornare sempre all’anima del proprio popolo: questo fa andare avanti il popolo». Un antidoto a ogni forma di populismo settario che riduce quest’anima a elemento fazioso e ideologico.
Quali sono le domande che l’articolo affronta?
- Cosa intende il Papa per «popolo» e perché esso è una realtà in continua formazione?
- Qual è il contributo proprio dei cristiani all’«anima del popolo», in ogni nazione?
- Perché per il Pontefice è importante insistere sul valore della «fratellanza»?
***
A PEOPLE WHO “WEAVE” THEIR FUTURE TOGETHER. THE JOURNEY OF POPE FRANCIS TO ROMANIA
From 31 May to 2 June, Pope Francis undertook his thirtieth apostolic journey. His itinerary included both the capital and the Transylvania and Moldova regions, fulfilling a dream that Saint John Paul II was not able to realize. Romania turned out to be a mosaic of rich religious, cultural and linguistic differences seeking a harmony between them. The meetings with the Orthodox Church and with the Catholic communities of both the Latin and Byzantine rite were fundamental. For the Pontiff, Romania is called to “weave the future together”, to “baste it” in an artisanal way. And this is possible by developing the “soul of the people”, which is a way of understanding and experiencing reality and participating in the formation of the destiny of the nation. The Catholic Church is called upon to give its specific contribution in this process.