In un passaggio della Seconda Lettera ai Corinzi, forse evocando l’esperienza personale della sua visione del Cristo risorto, san Paolo parla espressamente della gloria di Dio, della bellezza assoluta di Dio, presente e splendente sul volto umano di Gesù. Partendo da questo passo, l’articolo riflette sul mistero di Gesù Cristo, Verbo di Dio fatto carne, nella prospettiva delle grandi categorie bibliche e neotestamentarie di gloria, luce, immagine. Contemplare Gesù Cristo quale «Signore della gloria», «immagine del Dio invisibile» significa approfondire — nella «cifra» di gloria — come e perché Gesù di Nazaret sia la manifestazione definitiva ed esaustiva del mistero di Dio, e quindi la verità da credere e da seguire con amore.
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SUL VOLTO DI CRISTO RIFULGE LA GLORIA DEL PADRE (2 Cor 4,6)
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