Dopo la caduta di Mubarak, l’Autore ritorna in Egitto, sua terra di origine, dove lo attendono i familiari. Registra le peripezie del viaggio da Dublino al Cairo e le difficoltà incontrate dopo l’arrivo anche per le improvvise interruzioni del traffico. Segnala poi la situazione caotica del Paese, con la criminalità dilagante, i contrasti fra le diverse denominazioni religiose e l’inefficienza dell’autorità militare. Particolarmente grave è la persecuzione dei cristiani, specialmente da parte dei salafiti, con uccisioni, saccheggi, minacce alle donne. Un rappresentante della Fratellanza musulmana, durante una conferenza pubblica sul tema: «Chi siamo e che cosa vogliamo» organizzata a Imbabah, ha dichiarato che, dopo il «possesso» della terra, deve essere applicato l’hudud: questo significa l’applicazione della sharia, che chiama salafiti e sufi a unirsi per lo stesso obiettivo. L’Autore insegna islamistica nella Facoltà dei gesuiti di Los Angeles.
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STAGIONE DI MALCONTENTO. Una pagina di diario
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