Quando bisogna confrontarsi con un bambino occorre ristrutturare il proprio modo di agire, di parlare, persino di pensare, a volte. E questo può condurre a una meditazione sulla vita, a una comprensione differente del proprio rapporto con gli altri o anche con se stessi e con la propria storia personale. L’articolo presenta tre esperienze, tra le tante possibili, scelte come esempi, legate a tre scrittori molto diversi tra loro e di tre stagioni differenti, ma tutti ispirati proprio dalla presenza improvvisa e forte di un bambino nella loro vita: lo statunitense Nathaniel Hawthorne (1804-64), l’israeliano Abraham B. Yehoshua (1936) e l’italiana Silvia Ballestra (1969).
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QUANDO SI ACCUDISCE UN BAMBINO. L’esperienza di tre scrittori

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