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Il recente film Inside Out ha riacceso la discussione intorno al ruolo delle emozioni nella nostra vita. Ripercorrendo una lunga tradizione filosofica e spirituale, che ha generalmente riletto la relazione tra pensieri e affetti alla luce di un conflitto insanabile, l’articolo intende mostrare i limiti di un’interpretazione ipercognitivista del rapporto fra le emozioni e l’agire umano.
Richiamando i contributi della psicologia e delle neuroscienze, l’Autore propone di considerare il sentimento come luogo in cui il soggetto sperimenta la sua unità. Il sentimento è infatti la percezione di uno stato emotivo, connesso all’interpretazione di questo stato.