La presenza di Maria nella letteratura dei Paesi occidentali è molto vasta. Anche autori estranei al cristianesimo, dinanzi a lei, avvertono una particolare attrattiva, che traducono in pagine soffuse di misteriosi richiami. Generalmente però questa letteratura mariana — salvo le dovute eccezioni (Dante, Petrarca, Manzoni, Rebora, Turoldo) — si riduce a sentimento, è esaltazione dell’ideale di bontà e di purezza, manca di spessore teologico. L’articolo tenta una veloce ed essenziale carrellata sulla mariologia trinitaria degli autori italiani del Novecento per ribadire che teologia e poesia si integrano e si illuminano a vicenda.
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MARIA, OSTENSORIO DELLA TRINITÀ. LA MARIOLOGIA TRINITARIA NELLA LETTERATURA ITALIANA DEL NOVECENTO

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