La Malaysia, a maggioranza musulmana, sembra ancora un modello politico per quel vasto mondo islamico che aspira a una democrazia partecipativa. L’eredità post-coloniale britannica ha dato vita a uno Stato federale dove finora convivono etnie e religioni diverse e numericamente consistenti. La demografia, lo sviluppo economico diversificato e la persistente coesione nazionale permettono alla Malaysia di puntare realisticamente ad essere uno Stato a reddito alto con una democrazia dell’alternanza e inclusiva. Desta tuttavia preoccupazione la determinatezza del Governo nel voler impedire alla rivista dei vescovi locali, Herald Malaysia, di usare, per indicare Dio, il termine Allah, che da cinque secoli è adoperato nella lingua malese.