Il dibattito in corso sulla cittadinanza ruota tecnicamente sui criteri giuridici per attribuirla: lo ius sanguinis (diritto del sangue) e lo ius soli (diritto del suolo). In realtà, a livello politico il tema include la nozione di Stato e di Nazione, il modello di integrazione degli immigrati, il significato antropologico ed etico di straniero.
La legge n. 91/1992, che regola la cittadinanza italiana, andrebbe integrata per permettere ai figli di immigrati di acquisire la cittadinanza attraverso l’introduzione del principio dello «ius soli temperato», che prevede la stabilità della famiglia di origine o un percorso scolastico. Una riforma della cittadinanza trasformerebbe l’emarginazione sociale di molti immigrati — che lavorano da anni in Italia pagando le tasse — in partecipazione politica.