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Attualità

L’Ucraina, Kursk e la pace

Giovanni Sale

19 Ottobre 2024

Quaderno 4184

Un carro armato tra le auto (Foto: Алесь Усцінаў/Pexels)
Le «linee rosse» di Putin.

Il 6 agosto 2024 l’Ucraina ha compiuto un’operazione che certamente inciderà sull’esito della guerra e dei futuri negoziati. Il generale Oleksandr Syrsky, inaspettatamente, ha attraversato la frontiera e ha portato alcuni battaglioni scelti nel territorio russo, in particolare nella regione di Kursk, occupandone un’area superiore ai 1.000 kmq, con oltre 90 centri abitati[1]. All’inizio era solo un raid, poi è diventata un’incursione; dopo più di due mesi di occupazione, è ormai una vera e propria controffensiva con una sua strategia di azione. L’operazione ha costretto più di 200.000 persone ad abbandonare la zona, trasferendosi perfino a Mosca. In tal modo «l’operazione speciale» di Putin inizia a colpire il cuore del Paese e a far sentire il peso della guerra. La Russia non subiva un’incursione di questo tipo dalla fine della Seconda guerra mondiale: sembrava impossibile che ciò potesse accadere[2].

Questa operazione ha mostrato «la flessibilità» delle «linee rosse» poste dal Cremlino. Essa ha avuto un impatto positivo sul morale delle truppe ucraine, abituate da troppo tempo a subire lente ma inesorabili sconfitte sul campo, e ha intaccato seriamente la narrazione ufficiale del Cremlino. L’offensiva estiva della Russia, mai ufficialmente dichiarata, ha avuto la sua fase più intensa nella regione del Donbass e nella provincia di Kharkiv (ripresa dagli ucraini nel settembre del 2022). Afflitta da una carenza di armi e di uomini, l’Ucraina ha perso costantemente terreno – più di un chilometro al giorno – da quando si è ritirata da Avdiïvka. Successivamente i combattimenti si sono intensificati nei pressi della città di Pokrovsk, vero obiettivo strategico dei russi, che hanno attaccato con un massiccio uso di armi, utilizzando bombe plananti e ogni tipo di artiglieria pesante, con una grande superiorità di proiettili e di uomini[3].

Nonostante le frequenti incursioni di droni e missili russi sull’intero territorio ucraino e la lenta avanzata dell’esercito di Mosca nel Donbass, anche Kyiv quest’anno ha condotto operazioni belliche importanti, sia affondando navi russe nei pressi della Crimea, sia colpendo con droni a lungo raggio, di fabbricazione nazionale, il territorio russo, arrivando persino nella periferia di Mosca. Inoltre, Zelensky ha recentemente annunciato che è stato effettuato con successo il test del primo missile balistico ucraino. Ciò significa che, con l’aiuto dell’Occidente, l’Ucraina sarà in grado di produrre missili propri. Non va dimenticato che il Paese, nel periodo dell’Unione Sovietica, era uno dei centri di sperimentazione delle armi

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L’Ucraina, Kursk e la pace

Giovanni Sale

Scrittore de La Civiltà Cattolica


19 Ottobre 2024

Quaderno 4184

  • pag. 140 - 149
  • Anno 2024
  • Volume IV

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Si parla di:

Armi Diplomazia Guerra Pace

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