La cronaca indica i «chilometri» percorsi da giugno per salvare l’Unione monetaria. Si attendeva un’estate «infernale» per il differenziale di interesse decennale tra titoli italiani (Btp) e spagnoli (Bonos) rispetto ai tedeschi (Bund), il famigerato spread. Ma è stato creato lo «scudo anti-spread». Si compone di due strumenti: l’Omt (Outright monetary transactions) della Banca centrale europea e l’Esm (European stability mechanism), cioè il «fondo salva Stati permanente», che ha esteso i suoi compiti. L’Esm è stato varato l’8 ottobre, e opererà con quello «temporaneo» Efsf (European financial stability facility). Ma l’Esm potrà ricapitalizzare le banche in crisi soltanto con la creazione sollecita di una vigilanza bancaria unica europea, prima tappa dell’«Unione bancaria».
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LO SCUDO ANTI-SPREAD DELL’UNIONE EUROPEA

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