Il 14 maggio 1985 Paula Cooper, all’epoca appena quindicenne, uccise Ruth Zimmerman Pelke, di 78 anni, colpendola con un coltello da cucina per 33 volte. Insieme a lei, nella casa della donna erano entrate, per rubare, altre tre ragazze: Denise Thomas, di 14 anni; Karen Corder, di 16 (già madre di un bambino di tre); e April Beverly, di 15 anni (incinta al settimo mese). Il frutto di quel momento di follia furono 10 dollari e la macchina dell’anziana, abbandonata appena la benzina terminò.
La vicenda è raccontata da Alex Mar in Settanta volte sette, romanzo impuro, testo di non fiction scritto con l’approccio del reality poliziesco e con andamento documentaristico[1]. La scrittrice abbraccia un periodo di quarant’anni, il tempo di una vita, tempo suggestivo biblico, perché prende avvio nel 1979 e giunge ai giorni nostri. Ne emerge un affresco di lungo periodo, frutto di un minuzioso lavoro di ricerca, di documentazione, di ore di interviste, di letture di verbali e atti giudiziari e di consultazione di fonti giornalistiche. È un reportage polifonico e composito.
Lo scandalo del male
Settanta volte sette, infatti, non racconta solo la storia di Paula Cooper, ma anche quella di molti altri personaggi, a vario titolo coinvolti: alcuni come attori protagonisti, altri come attori non protagonisti e altri come semplici figure comprimarie di questo «film», che ebbe ripercussioni non solo sulla stampa statunitense, ma anche su quella internazionale, con un particolare coinvolgimento della politica italiana e del Vaticano.
La vicenda si svolge a Gary, città dello Stato dell’Indiana che si affaccia sul lago Michigan, famosa per aver dato i natali ai cinque fratelli cantanti della famiglia Jackson, il più famoso dei quali fu Michael Jackson. Gary detiene anche un primato civile e politico degli Usa, avendo avuto il primo sindaco afroamericano nel 1967 con Richard Hatcher. Un tempo fiorente città industriale, all’epoca dei fatti raccontati è da anni un centro impoverito e decaduto a seguito della chiusura degli altiforni siderurgici. Il contesto sociale è ferito, problematico e depauperato, non solo dal punto di vista economico, ma anche da quello umano. Paula viene presentata nelle pagine iniziali come già implicata in un dramma familiare, quando la madre tenta il suicidio e coinvolge le due figlie: Rhonda, la più grande, e Paula, la più piccola, all’epoca di appena nove anni. Il contesto cittadino è feroce. La contea di Lake, all’interno dei cui confini si trova la città, è una
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