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ABSTRACT – A 400 chilometri a est di Mosca sorge una delle città più belle e ricche della Russia: Kazan, capitale della Repubblica del Tatarstan, la più grande enclave musulmana della Federazione Russa. Attualmente si sta costruendo una linea per i treni ad alta velocità da Mosca a Kazan, la seconda dopo quella Mosca-San Pietroburgo. Questi due percorsi per i treni ad alta velocità sono l’interpretazione moderna del vecchio simbolo dell’aquila a due teste, che guarda a Est e a Ovest, che da un lato si considera parte dell’Occidente, ma dall’altro si presenta come alternativa all’Occidente e ai suoi valori.
L’islam è una componente ineludibile della storia e della cultura della Russia. In nessun Paese d’Europa – a eccezione della Turchia e dei Balcani – vivono tanti musulmani come in Russia. La differenza sta nel fatto che la stragrande maggioranza dei musulmani appartiene a popolazioni per le quali il territorio della Federazione Russa odierna costituisce la patria storica e che si erano insediate lì già centinaia di anni prima che giungessero gli slavi dell’Est. Alcuni erano musulmani ancor prima che la Rus’ di Kiev diventasse ortodossa. Ma essi considerano ora la Russia come la loro patria?
L’integrazione dei musulmani in quella che viene chiamata «la Russia» è stato un processo lungo. Si può affermare che i musulmani – sebbene non lo si possa dire di tutti – i quali vedono l’islam come alternativa al progetto liberale occidentale, tendono a identificarsi con la Russia e i suoi valori. Si può anche notare il tentativo di un analogo avvicinamento all’islam da parte di alcuni rappresentanti della Chiesa ortodossa, che per secoli ha rappresentato la base ideologica dell’impero russo: secondo alcuni ortodossi, l’importante non è in che cosa, ma in che modo si crede, e in ciò quei rappresentanti della Chiesa ortodossa sembrano più vicini all’islam che alla forma occidentale del cristianesimo.
La complessità delle influenze reciproche tra l’islam e l’autocomprensione russa rispecchia, da un lato, la complessità della Russia ma, dall’altro, rispecchia anche la complessità dell’islam, i suoi molti gruppi etnici, come pure le sue trasformazioni e le nuove influenze, come quelle dei wahabiti o dei movimenti islamisti più moderni, giunte in Russia con i nuovi immigrati provenienti dall’Asia centrale.
Di fronte all’emergere di movimenti islamici totalitari, si auspica che resti viva quella tradizione di tolleranza e di rispetto reciproco che ha caratterizzato per secoli la convivenza tra musulmani e rappresentanti di altre religioni nella Russia e nell’Asia centrale.
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ISLAM IN RUSSIA
The article highlights the divided identity of Russia, which, on the one hand, perceives itself as part of the West, but on the other hand presents itself as an alternative to the West and its values. Since the Middle Ages, Russian self-consciousness has come to be an attempt to ideological synthesis with the Islamic tradition. It should also be remembered that, along with the Muslim population, it sees itself as European and Western. The complexity of reciprocal influences between Islam and Russian self-understanding reflects, on the one hand, Russia’s complexity itself and, on the other, Islam’s complexity, and its many ethnic groups. Faced with the rise of totalitarian Islamic movements, it is hoped that the tradition of tolerance and mutual respect recovers, which has for centuries characterized the coexistence between Muslims and representatives of other religions in Russia and Central Asia.