|
ABSTRACT – Ricorre quest’anno il 400° anniversario della morte del gesuita Francisco Suárez. La sua produzione intellettuale è immensa. La sua impostazione metafisica, in particolare, ha influenzato in maniera decisiva la filosofia moderna, cercando di dare una risposta ad alcune questioni fondamentali: la metafisica prima e la teologia in quale rapporto stanno tra loro, dal momento che si occupano del medesimo argomento? E inoltre: nello studio dell’ente in quanto ente è compreso anche Dio?
Durante il Medioevo terranno banco le opposte visioni di Tommaso d’Aquino e Giovanni Duns Scoto. Scoto parte dall’ente concretamente esistente come condizione per parlare dell’Essere increato, mentre per Tommaso era il contrario: l’ente non ha in sé la ragione della propria esistenza, è contingente; per esistere deve fare riferimento alla sorgente dell’essere. A questo punto, nelle sue Disputazioni, Suárez cerca di elaborare una terza via, capace di armonizzare queste differenti impostazioni e insieme di conferire rigore e sistematicità alla metafisica.
Respingendo l’analogia, Suárez concepisce l’ente come assoluto. In altre parole, l’ente non deve l’essere a Dio, ma solo alla sua necessità intrinseca. E se l’essere è univoco, viene a cadere la differenza ontologica (il proprium dell’analogia) tra Dio e gli enti creati: tutto si trova collocato sul medesimo orizzonte di riferimento. Questa era già un’idea di Avicenna. Dio viene così collocato nella categoria degli altri esseri, dal momento che il suo essere è fatto della medesima «stoffa». Le Disputazioni, pubblicate per la prima volta nel 1597, costituiscono il primo manuale di metafisica, e diventano il testo di riferimento di generazioni di filosofi e studenti di teologia. Su di esse si forma Cartesio al collegio dei gesuiti di La Flèche.
Suárez ha cercato di armonizzare prospettive filosofiche molto diverse, arrivando infine a prediligere la posizione univoca. In tal modo Dio finisce per scomparire dall’interrogazione metafisica. E se la differenza tra Dio e mondo è meramente quantitativa (Dio infinito/mondo finito), questa impostazione presta certamente il fianco alle derive materialiste, finendo per leggere la relazione tra Dio e l’uomo in termini antagonistici.
Suárez non intendeva certamente giungere a tali conseguenze; al contrario, egli ha cercato di elaborare un sapere capace di fugare incertezze e perplessità. Ma questo ha finito per portare all’effetto contrario: il morbo del dubbio accompagna sempre più la filosofia moderna, fino ad arrendersi allo scetticismo. In ogni caso, le domande che nascono dalla lettura delle Disputazioni sono ancora le stesse con cui si trova oggi a fare i conti il pensiero occidentale.
********
FRANCISCO SUÁREZ. The father of philosophical modernity
This year is the 400th anniversary of the death of the Jesuit Francisco Suárez. His intellectual production is immense, ranging from philosophy to theology, politics and law. This article takes into account his metaphysical approach, which has decisively influenced modern philosophy. In the Disputations Suárez introduces speculative novelties which were to have formidable consequences on modernity, not just philosophical: the univocal vision of being, the preference for the possible ens, the accentuation of rigor and abstractness as a philosophical method with respect to the more open and discursive approach of previous authors about the greatest problems of being.