Contro il pregiudizio di una spiritualità ignaziana e gesuitica esclusivamente ascetica e volontaristica, l’articolo ne difende la dimensione mistica. La vita di sant’Ignazio fu mistica in senso stretto, come appare in particolare dall’Autobiografia e dal Diario Spirituale; e nella storia della Compagnia di Gesù, se da un lato si è privilegiato l’aspetto apostolico su quello contemplativo, non sono mancate figure di grandi mistici. In realtà, l’eredità spirituale lasciata dal Fondatore non è il volontarismo ascetico, ma l’amore a Gesù, che si traduce nella mistica del servizio apostolico. L’Autore è professore di Teologia spirituale alla Pontificia Facoltà Teologica di Napoli, Sezione San Luigi.
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L’AUTENTICA SPIRITUALITÀ IGNAZIANA
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