Lo scorso 16 luglio il Consiglio dei ministri ha approvato il Documento di programmazione economico-finanziaria (Dpef). Esso — secondo il Governo — «rappresenta la premessa per aprire una stagione di dialogo sociale e istituzionale mirata a realizzare riforme strutturali finalizzate a rilanciare uno sviluppo sostenuto e duraturo». Dopo averne presentato i contenuti e aver sintetizzato le osservazioni degli inviati del Fondo Monetario Internazionale, si rileva come il testo del Dpef sia il frutto dei veti incrociati dei partiti della Casa delle Libertà, che non hanno ancora superato i contrasti sorti in seguito ai risultati delle elezioni amministrative. L’auspicio è che il Governo riesca ad avere alle proprie spalle una maggioranza coesa — il che vuol dire soprattutto una Lega che rispetti le regole di una coalizione di governo — e, nello stesso tempo, intraprenda un dialogo non fittizio con le parti sociali per il bene del Paese.
Shop
Search
I PROGRAMMI ECONOMICI DEL GOVERNO
ABBONATI
Dal 1850, la rivista internazionale dei gesuiti. Scegli l’abbonamento che preferisci: carta + digitale o solo digitale.
Scopri di più