L’articolo parte da un recente intervento del Papa sull’estromissione di Dio dalla sfera pubblica e il suo confinamento nel privato. Presenta due posizioni laiche sull’argomento (Gian Enrico Rusconi e Giuliano Amato). Discute il diffuso pregiudizio sulla presenza della Chiesa nella vita pubblica, attribuendolo all’ignoranza della distinzione tra gerarchia e laici cattolici, che permette due diversi tipi di presenza della Chiesa nella società. Lègge la recrudescenza dell’opposizione contro questa presenza alla luce di un timore inespresso del mondo laico attuale. Esso infatti può tollerare una Chiesa che parli e combatta, a patto però che sia socialmente perdente; non può tollerare una Chiesa capace di affrontare temi di alta rilevanza sociale che trovano ascolto e consenso anche al di fuori del cattolicesimo organizzato.
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LAICITÀ, CHIESA E CATTOLICI
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