Nell’articolo sono esaminati i motivi per cui il radiomessaggio papale del Natale 1942 fu accolto con aperta ostilità dalle potenze dell’Asse, in particolare dalla Germania, e con ostentata freddezza da parte degli Alleati. La parte che maggiormente attirò l’attenzione dei politici e della diplomazia fu l’ultima, in cui il Papa trattò della guerra in corso denunciandone le atrocità e, in particolare, la deportazione-sterminio degli ebrei d’Europa. Dalle fonti esaminate appare con certezza che il Papa era «soggettivamente» convinto di aver denunciato al mondo ciò che stava accadendo agli ebrei nei territori sottoposti all’autorità tedesca, di aver parlato «forte» contro gli orrori della guerra e, in particolare, contro i crimini nazisti.
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LA TRAGEDIA DEGLI EBREI NEL RADIOMESSAGGIO NATALIZIO DI PIO XII

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