La recente pubblicazione del carteggio Croce-Curtopassi ha riacceso la discussione sull’avvicinamento del filosofo alla fede cristiana come l’intende la Chiesa e come gliela proponeva la Curtopassi. L’articolo nega che lo storicismo crociano, in particolare la sua concezione della fede, si sia evoluto nel senso auspicato dalla marchesa napoletana. La Curtopassi non possedeva una cultura filosofica e quasi certamente interpretava in maniera cristiana e cattolica temi e termini della filosofia crociana, come succede ancora oggi ad alcuni cattolici. Era tratta in inganno dal linguaggio di Croce, che si serviva di termini della tradizione teologica cristiana, convinto com’era che il cristianesimo fosse il rivestimento mitico e favoloso di concetti ormai schiariti dalla logica sul piano filosofico.
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LA RELIGIOSITÀ DI BENEDETTO CROCE

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