L’articolo esamina il rapporto, nella presentazione artistica, tra il Cristo glorioso e il Cristo sofferente. Cristo è insieme «il più bello tra i figli dell’uomo» e «l’uomo dei dolori». Per Platone il bello è unito al buono, per Agostino è unito all’amore, e il Verbo incarnato è la via che conduce alla Bellezza ultima. Nell’antichità l’iconografia presentava il Cristo nella sua serenità ieratica anche nelle figure della Passione. Oggi invece, dopo i drammi dell’ultimo secolo, presenta un nuovo tipo di bellezza, quello del Dio che esprime nella sua sofferenza quella del mondo. L’Autore è direttore della Galleria d’arte San Fedele di Milano.
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LA BELLEZZA DELLA CROCE. Dal «Christus gloriosus» al «Christus patiens» nell’arte contemporanea
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