La presidenza di Nicolas Sarkozy è iniziata il 1° luglio sotto i peggiori auspici ed è proseguita freneticamente in un succedersi di crisi: prima, il prezzo del petrolio alle stelle e la bocciatura irlandese del Trattato di Lisbona; poi, lo stallo del Doha round dell’Organizzazione Mondiale del Commercio, l’invasione russa della Georgia, la crisi finanziaria, l’avvio della più grande recessione dopo quella del 1929, il vuoto diplomatico per il «semestre bianco» della presidenza statunitense, la crisi del gas tra Russia e Ucraina e, infine, la sanguinosa controffensiva israeliana nella Striscia di Gaza. Va dato atto a Sarkozy di aver coordinato l’azione dei Paesi europei — spesso con successo — perché l’Ue si presentasse «a una voce»: coesa e propositiva al suo interno sulle assise internazionali.
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LA PRESIDENZA FRANCESE DELL’UNIONE EUROPEA
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