L’11 dicembre dello scorso anno, il Senato ha approvato la legge sulla riproduzione medicalmente assistita, che attende ora soltanto un passaggio tecnico alla Camera. La cronaca espone i punti principali della nuova normativa e ne dà una prima valutazione. L’elemento più positivo è che una legge su questo tema sia stata approvata, perché indispensabile e urgente. Va aggiunto che l’informazione che ha accompagnato il dibattito ha dovuto sottostare alle esigenze della semplificazione, dividendo gli schieramenti in cattolico e «laico». Ma, pur contenendo alcune norme accettabili da parte dei cattolici, non si tratta di una legge «cattolica», giacché essa introduce molte norme contrarie alla morale cattolica (coppie di fatto, fecondazione in vitro). Il voto che ne ha determinato l’approvazione è stato trasversale agli schieramenti parlamentari, ma ha lasciato strascichi soprattutto all’interno dell’Ulivo.
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LA LEGGE SULLA FECONDAZIONE «IN VITRO»
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