In occasione della pubblicazione degli Atti di un Colloquio organizzato dall’Istituto Paolo VI di Brescia e dedicato alla Dichiarazione conciliare Dignitatis humanae, l’articolo ripercorre la storia del documento del Concilio Vaticano II dedicato alla libertà religiosa, mostrando le difficoltà incontrate per giungere a un testo approvato dalla stragrande maggioranza, ma che incontra tuttora dei critici.
A quanti giudicano inammissibile il testo, perché sembra equiparare tra loro tutte le religioni, si contrappongono coloro che ritengono un diritto fondamentale della persona umana quello di scegliere liberamente la propria fede e di seguire la propria coscienza, anche se erronea.