Il destino dell’uomo dopo la morte è esaminato nell’articolo a partire dalla predicazione di Gesù e dagli scritti del Nuovo Testamento, che parlano chiaramente di beatitudine eterna e di tormenti eterni. Tuttavia molti Padri della Chiesa, con sfumature diverse, ammettono una salvezza finale per tutti, attribuendo alle parole di Gesù un carattere parenetico. Invece i grandi teologi, a partire dal Medioevo, ritengono che non tutti si salvino, anche se non c’è accordo sulla proporzione tra salvati e dannati. I pronunciamenti più recenti del Magistero indicano un’apertura verso una soluzione «ottimista». L’Autore è professore di Teologia all’Università Gregoriana (Roma).
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LA CHIESA E LA SALVEZZA

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