P. Paolo Benanti è un francescano del Terzo Ordine Regolare, professore di Teologia morale presso la Pontificia Università Gregoriana. Nella sua attività di ricerca, insegnamento e divulgazione, si occupa di etica, bioetica ed etica delle tecnologie. In particolare – scrive nel suo sito personale – i suoi studi «si focalizzano sulla gestione dell’innovazione: internet e l’impatto del Digital Age, le biotecnologie per il miglioramento umano e la biosicurezza, le neuroscienze e le neurotecnologie»[1]. Dotato di una grande capacità comunicativa e pedagogica, p. Benanti è presente frequentemente nei media e collabora con varie istituzioni accademiche, governative e internazionali. Recentemente è stato nominato dal Segretario generale delle Nazioni Unite membro dello High-Level Advisory Body on Artificial Intelligence[2]. P. Benanti ha gentilmente accettato di rispondere alle nostre domande, e gli siamo grati per la disponibilità dimostrata. Nelle sue risposte, ci illumina su molte questioni che sono all’ordine del giorno e che definiranno il futuro dell’umanità.
P. Benanti, Lei è stato recentemente nominato dal Segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, membro dello «High-Level Advisory Body on Artificial Intelligence» dell’Onu. Troviamo interessante che l’unico italiano di questo gruppo sia un religioso. Vuol dire che la Chiesa italiana è più avanti nella
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