A proposito del problema di ciò che resta al di là del dovere morale e delle condizioni soggiacenti alle nostre possibilità fisiche perché si possa realizzare il bene, Kant sostiene, fra l’altro, che la corrispondenza tra morale e felicità, insita nell’idea del sommo bene, può essere pensata come possibile soltanto se si suppone che esista un Dio personale. In ogni caso dovrebbe risultare chiaro che la tematica dell’immortalità dell’anima non può rimanere estranea al problema di una vita buona. L’Autore insegna Storia della filosofia contemporanea alla Pontificia Università Gregoriana.
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IMMORTALITÀ DELL’ANIMA E SOMMO BENE. Sulla metafisica pratica di Immanuel Kant
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