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Il caso dell’Ilva di Taranto, l’acciaieria più grande d’Europa, va oltre la cronaca e pone all’attenzione dell’opinione pubblica una serie di scenari complessi: dalla difesa di una fabbrica di importanza strategica alle conseguenze dell’inquinamento, che causa malattie e morti; dalle scelte degli ultimi tre Governi a favore della produzione alle sentenze della Magistratura, che ha più volte bloccato la vendita dell’acciaio. Nel tarantino occorre salvare il lavoro e ridurre l’inquinamento attraverso un nuovo patto sociale che superi l’Autorizzazione Integrata Ambientale (Aia) del Governo e coinvolga tutte le parti sociali. La diocesi di Taranto continua il suo impegno pastorale verso una «bonifica culturale» del territorio, che va affiancata all’urgenza di quella ambientale.