Concluse le elezioni presidenziali (22 aprile – 6 maggio) e parlamentari (10 – 17 giugno), il Partito socialista francese ha conquistato la Presidenza della Repubblica con François Hollande, dopo 17 anni, e la maggioranza assoluta dei 577 seggi dell’Assemblea Nazionale. Il Presidente ha le «mani libere» in patria, ma non sui mercati finanziari internazionali, né sull’Unione Europea. Per la «salvezza dell’euro», dovrà concordare importanti compromessi, sulla sovranità nazionale di bilancio, con la cancelliera tedesca Angela Merkel. Tuttavia senza un Patto per la crescita e un Patto sociale europei, insieme con il Fiscal Compact, neanche la Francia sarà in grado di attuare le riforme attese da Bruxelles e da Berlino per ridurre il suo deficit e debito pubblico.
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