Lo scorso 18 febbraio l’esercito ha preso il potere in Niger, sesto Paese al mondo produttore di uranio. Il Niger, indipendente dalla Francia dal 1960, aveva già conosciuto tre colpi di Stato militari (1974, 1996, 1999). Nel 2009 il presidente deposto, Mamadou Tandja, aveva esteso i termini del suo mandato attraverso una riforma costituzionale e la ratifica di un referendum popolare, boicottate dall’opposizione. La Giunta militare assicura, senza precisare una data, la fissazione in tempi rapidi di nuove elezioni libere. Oltre alla transizione democratica, alla revisione degli accordi minerari e alla repressione nei confronti dei terroristi di Al-Qaeda del Maghreb islamico, il problema più urgente è una nuova emergenza alimentare che già colpisce oltre due milioni di abitanti.
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IL NIGER TRA COLPI DI STATO E SPETTRO DELLA FAME
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