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«Uno della santa Trinità è stato crocifisso», afferma il Concilio di Costantinopoli II. Specchio di un’epoca ferita, il «Messia sconfitto» esprime questa verità unica del cristianesimo. Penultima parola di Dio in mezzo alla sofferenza, egli traccia nel buio del mondo la via lucis dell’umiltà. Alla falsa gnosi mortifera delle ideologie terrestri risponde la pazza logica vivificante della croce. Restituendo il primato di Dio e dell’uomo, l’uomo-Dio ci ricorda che la salvezza è mistero di alleanza, fecondità, e non attivismo. Nell’orizzonte della patria beata, la «valle di lacrime» visitata da Dio dischiude il suo potenziale di gioia. In noi allora Dio pronuncia la sua ultima parola: la vittoria del Risorto, che nell’eucaristia eterna ci costituisce «figli nel Figlio».