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Gli ultimi G8 hanno accolto gli outreach-5 (O5 o G5: Brasile, Repubblica Popolare Cinese, India, Messico e Sudafrica), rappresentanti di Paesi africani e di Organizzazioni Internazionali. La «geometria variabile» ha contraddistinto ancora di più il recente vertice dei capi di Stato e di Governo del G8 (Canada, Federazione Russa, Francia, Germania, Giappone, Italia, Stati Uniti, Regno Unito).
Per dare efficacia al summit, la presidenza di turno italiana ha assunto come criterio «è l’argomento in agenda a decidere il formato e non viceversa». Prevista a La Maddalena (in Sardegna), l’edizione 2009 (8-10 luglio) si è svolta a L’Aquila per esprimere la solidarietà mondiale ai terremotati abruzzesi e simbolizzare, quindi, l’interesse dei Grandi per le popolazioni svantaggiate del pianeta.
Le attese sul G8 sono state espresse dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, alla cena ufficiale del 9 luglio. «[È] un mondo globale quello che si deve governare. Nessun Paese e nessun continente può fare da solo. Nessun direttorio di sette o di otto potenze economiche e Stati può assicurare lo sviluppo economico, la salvezza e il futuro del mondo. Sono entrati in scena nuovi grandi protagonisti e il loro ruolo va pienamente riconosciuto; e si deve dare voce ai Paesi che sono rimasti più indietro sulla via dello sviluppo, ai popoli più sfortunati di cui tanta parte vive penosamente nella povertà e nella fame».