La cronaca esamina la proposta di legge presentata dall’on. Elena Montecchi (DS) e altri che mira (art. 1) a ridurre da tre a un anno il periodo di separazione dei coniugi in vista dello scioglimento del matrimonio e ad anticipare (art. 2) la fine della comunione legale dei beni al momento in cui il presidente del Tribunale autorizza, con provvedimento provvisorio, i coniugi a vivere separati. L’auspicio è che, nonostante il parere favorevole del Governo e dei due maggiori partiti (Forza Italia e Democratici di Sinistra), la proposta venga rigettata, perché, a nostro parere, rompe il necessario equilibrio tra responsabilità sociale e scelta individuale che deve perseguire ogni corretto legislatore. In caso di approvazione invece sarebbero semplicemente sanzionate le scelte di tipo individualistico, anzi sarebbe favorito il coniuge che vuole separarsi (nella separazione giudiziale) contro quello che subisce tale decisione, contribuendo a frantumare la coesione sociale. Infine sono esposte le notevoli perplessità di tipo costituzionale, giuridico e sociale che ostacolano l’approvazione dell’art. 2.
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