Il mondo classico conosce la distinzione tra «diritto» e «legge» — l’uno inscritto nella coscienza, l’altra stabilita da un’autorità — e la superiorità del primo sulla seconda. L’Autore, professore di esegesi dell’Antico Testamento all’Istituto Biblico di Roma, cita tre esempi per dimostrare che tale principio è presente anche nel mondo biblico: le levatrici che disobbediscono al faraone rifiutandosi di uccidere i neonati ebrei; la figlia del faraone che salva Mosè dalle acque del Nilo; Rizpa, concubina di Saul, che veglia per mesi i cadaveri dei figli uccisi per ordine di Davide. Contro ogni violazione dei diritti della persona, queste donne dimostrano di «temere» Dio più che il potere in carica.
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IL DIRITTO E LA LEGGE: UNA DISTINZIONE FONDAMENTALE NELLA BIBBIA

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