|
Il dibattito sulla presenza e il destino dei cattolici in politica non può esaurirsi sul «come» (partito unico o costruzione di un grande centro politico), ma sul «cosa e verso dove» i politici credenti possono operare insieme per difendere la democrazia. Le condizioni culturali e storiche stanno favorendo una presenza prepartitica unitaria che stimoli e proponga ai partiti disegni di legge, organizzi forme di controllo, contribuisca a formare nuove classi dirigenti sull’idea di Paese che la visione della Chiesa propone. Davanti ai problemi da risolvere, il politico di ispirazione cristiana si chiede: «Chi è l’uomo, e quale deve essere il suo destino (umano)?». A partire da qui i politici credenti potranno fornire il fondamento delle urgenti questioni del nostro tempo per presentare un modello alternativo a quello che i consumi, la finanza e il pensiero postumano stanno affermando.