Uno dei momenti meno conosciuti del ventennio fascista è quello che decorre dalla marcia su Roma fino al delitto Matteotti (1922-25). In quegli anni Mussolini dovette affrontare la pericolosa spaccatura che si era creata all’interno del suo partito tra moderati e dissidenti. Questi ultimi non condividevano l’indirizzo politico «costituzionale» assunto dal nuovo Governo e si facevano propugnatori di un programma apertamente rivoluzionario. Un documento conservato presso il nostro archivio getta luce su tale vicenda, aiutando a capire meglio quella contrapposizione nonché il significato della posta in gioco.
Shop
Search
FASCISMO «COSTITUZIONALE» E FASCISMO «RIVOLUZIONARIO»
ABBONATI
Dal 1850, la rivista internazionale dei gesuiti. Scegli l’abbonamento che preferisci: carta + digitale o solo digitale.
Scopri di più